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DOPO UDINE A CARUGATE IN CERCA DI CONFERME. LE AZZURRE CERCANO LA CONTINUITA'

 
 
 

 mercoledì 25 ottobre 2017

“Una rondine non fa primavera” ma la sensazione che abbiamo avuto al termine della gara contro Udine sgombera dubbi, se ce n’erano ma non certamente in chi scrive, in chi ha storto il naso dopo lo stop sardo e le prestazioni “faticose” che l’avevano preceduto nonostante i quattro punti conquistati nelle prime due gare di campionato. L’abbiamo già detto e rimaniamo nella stesa idea che se fino ad ora il potenziale del gruppo non ha ancora avuto modo di esprimersi al meglio non è dovuto sicuramente a dubbi o velate critiche ascoltate circa il profondo rinnovamento operato dalla Società. Sia a riguardo dei nuovi innesti che al cambio della conduzione tecnica. Nessun rimpianto in proposito ma solo un po’ di disappunto per gli imprevisti capitati che sono comunque da mettere in preventivo anche se mi sembra che per quanto riguarda la sfortuna di credito ne abbiamo abbastanza. Premessa a parte ci aspettavamo una reazione dopo la sconfitta contro Selargius e il campo ci ha dato una risposta alla luce di una prestazione, per il carattere e la determinazione di assoluto spessore messa in atto dalla squadra considerando la situazione, oggettivamente non proprio favorevole, in cui versa la squadra ma che fa parte del gioco. Certamente questo inizio di stagione non è stato particolarmente fortunato tra infortuni seri e indisponibilità momentanee che sicuramente non hanno favorito il lavoro di coach Sguaizer disturbato fin dalle prime sedute di allenamento. Superato brillantemente alla distanza un banco di prova secondo noi indicativo e che avrebbe potuto riservare brutte sorprese il futuro appare un po’’ più roseo anche se dopo Udine sarebbe assai pericoloso alzare la guardia. Se analizziamo le ultime due partite, molto diverse per come sono state affrontate, si può ben capire quali siano gli errori da evitare e quali i valori da mettere in campo. Due gare completamente differenti ma che ci dicono molto. Sbagliare l’approccio e non essere fin da subito dentro la partita può rendere il tutto più complicato, questo l’insegnamento di Selargius.  Diverso se la squadra si compatta fin dalla contesa e mette in campo, se non ancora al massimo delle proprie potenzialità, la giusta concentrazione e determinazione. Quello che si è visto fin dal primo istante contro una compagine “tosta” come quella friulana costretta ad inseguire e a spendere energie preziose venute poi meno quando, intravista la possibilità di riaprire i giochi, ha visto svanire ogni sogno di riaggancio sotto i colpi di Caccialanza & C. capaci di ricacciarle inesorabilmente indietro. Dopo quattro partite solo tre le squadre a punteggio pieno e la sensazione, anche se è un po’ presto per dirlo, che non ci sia un “ammazza campionato” anzi, diremmo che i primi risultati indichino che si va incontro ad una stagione particolarmente equilibrata. Non ci eravamo depressi dopo lo stop contro Selargius e riteniamo che non sia adesso il caso di esaltarci troppo dopo la prova, pur se convincente, diremmo la migliore sotto tutti i punti di vista di questo inizio stagione, contro Udine. Certamente certi successi fanno bene al morale e danno sicuramente una bella spinta in un momento tra l’altro in cui si è in piena emergenza ma adesso bisogna continuare. Sicuramente ripartire dalla prestazione contro Udine rappresenterebbe una bella garanzia in vista dei prossimi impegni che nascondono sicuramente non poche insidie. E questo a cominciare subito dalla prossima trasferta a Carugate dove si respirerà ancora aria di “derby” contro la formazione cara a patron Gavazzi. Le ragazze guidate da coach Piccinelli sono reduci dal successo ottenuto nell’ultima trasferta sul campo di San Martino di Lupari cercherà di confermarsi davanti al caloroso pubblico di casa. L’augurio che ci facciamo è che al suo cospetto si presenti un Basket Team Crema in grado di esprimersi come fatto contro Udine. 


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